Jiddu Krishnamurti: “la Verità è una terra senza sentieri”

Jiddu Krishnamurti è stato un filosofo apolide. Di origine indiana, non volle appartenere a nessuna organizzazione, nazionalità o religione.
Lui nel mio caso è il padre di tutta la mia consapevolezza, colui che mi diede il dono di pormi delle domande e cercarle per conto mio, dimostrandomi che io sono sia il maestro che l’allievo di me stesso.Mi ricordo ancora il primo suo discorso che lessi,e come mi innamorai del suo pensiero,questo discorso lo fece quando sciolse l’ordine della stella d’ oriente,che era un organizzazione fondata nel 1911 con l’intento di preparare l’avvento del “Maestro del Mondo”.Krishnamurti era stato scelto per divenire il “Maestro del Mondo” e quindi essere il capo dell’ organizzazione e la loro guida.
Lui invece fece capire che non serviva a nulla un maestro, o comunque qualsiasi tipo di guida, in quanto il percorso che si deve seguire per arrivare alla verità, lo si deve percorrere da soli, dentro se stessi e non affidandosi a nessun altro.
In quel suo discorso celebre e significativa è la sua affermazione “la Verità è una terra senza sentieri” che può ben rappresentare il nocciolo del suo insegnamento che ha spronato l’uomo a liberarsi da ogni strada già tracciata, dal passato, dai dogmi, dalle ideologie, guardando la realtà senza alcun condizionamento.


il discorso è il seguente:

« Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una “fede”. La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri. (Discorso di scioglimento dell’Ordine della Stella, 3 agosto 1929, Ommen, Olanda »

Krishnamurti parlava di come nello specchio dei rapporti (umani e con le cose) ognuno può scoprire il contenuto della propria coscienza che è comune a tutta l’umanità. E diceva che questo può essere fatto in modo diretto, scoprendo che la divisione tra osservatore e ciò che è osservato è in realtà dentro noi stessi.Diceva che proprio questa divisione dualistica, che impedisce la percezione diretta è alla base del conflitto e dell’infelicità dell’uomo.

 

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