La logica dei cristiani

Dopo tante discussioni e confronti ho ben compreso il modo con cui un cristiano affronta il tema ” religione”.
Ecco come:

 

 

 

 

 

 


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ALTRO SU QUESTO TEMA:  (in)esistenza di dio

 

Per evitare che qualche teista(credente) sia offeso dal contenuto del post voglio ricordare che un assunto assai diffuso nella nostra società, dato per scontato da tutti, anche dai non credenti, è che l’argomento della fede religiosa sia molto delicato e suscettibile di recare offesa e debba per questo essere oggetto di un rispetto esagerato, ben superiore a quello che qualsiasi essere umano deve al suo simile.
Douglas Adams sottolineò il concetto in un discorso estemporaneo che pronunciò a Cambridge poco prima di morire,e di cui condivido ogni frase:

“La religione… si basa su dottrine che vengono definite sacre o sante.
Indipendentemente dal fatto che la approviamo o no, l’aura di sacralità ci appare così scontata che ci siamo dimenticati di come l’assunto da cui deriva dica, in sostanza: «Questa è un’idea che non si può minimamente criticare; non è permesso e basta. Perché non è permesso? Perché no!». Se qualcuno vota per un partito le cui idee non approviamo, siamo liberi di discuterne quanto ci pare; tutti quanti dibatteranno l’argomento senza che nessuno si offenda. Se qualcuno pensa che le tasse debbano aumentare o diminuire, ne parliamo liberamente, mentre se qualcuno afferma: «La mia religione mi vieta di girare un interruttore il sabato» diciamo: «Benissimo, io lo rispetto»….
Perché è perfettamente lecito sostenere il partito laburista o il partito conservatore, i repubblicani o i democratici, una scuola di economia piuttosto che un’altra, Macintosh piuttosto che Windows,
ma non è lecito avere un’opinione sull’origine dell’universo e sul suo eventuale creatore, in quanto l’argomento è considerato «sacro»?… Ci siamo abituati a non mettere mai in discussione le dottrine religiose. Infatti, è molto interessante vedere quanto furore suscita Richard [Dawkins] quando le mette in discussione! Tutti diventano isterici, perché non è permesso dire certe cose. Eppure, se si riflette razionalmente, si capisce che non c’è motivo di non sottoporre le idee religiose alla stessa disamina cui sono sottoposte tutte le altre: l’unico motivo è che abbiamo in qualche modo convenuto di non farlo.”

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