Theo van Gogh – Ucciso da un musulmano per un cortometraggio

Theo van Gogh

In questo articolo voglio trattare l’omocidio di Theo van Gogh, un regista e pubblicista olandese( discendente del fratello del celebre pittore Vincent van Gogh), assasinato brutalmente da Mohammed Bouyeri, esponente del Gruppo Hofstad.

Van Gogh fu assassinato il 2 novembre 2004 alle ore 8:45. Il suo assassino gli sparò otto colpi di pistola e successivamente gli tagliò la gola in pieno centro di Amsterdam per eseguire una fatwa legata alla pubblicazione del suo cortometraggio Submission.(“Sottomissione” di cui uno spezzone del cortometraggio a fine post )

 

Gli inizi

Theo iniziò la sua carriera da giornalista. attaccando duramente tutti i componenti che facessero ” parte del sistema” come i politici e i giornalisti che vivevano nella menzogna.

In conseguenza di ciò, fu licenziato più volte dai vari giornali per i quali lavorava, ed infine costretto a scrivere esclusivamente nel suo sito, chiamato “De Gezonde Roker” (“Il fumatore in salute”).

Submission

Monumento a Theo Van Gogh ad Amsterdam.

In seguito a ciò si avvicinò politicamente a Ayaan Hirsi Ali, una olandese di origini somale che si batte per l’emancipazione femminile nell’Islam, che scrisse la sceneggiatura del cortometraggio Submission, nel quale, tra l’altro, si vedono dei versi di una sura del Corano scritti sulla schiena della protagonista.

L’assassino di van Gogh sparò a Van Gogh dapprima due volte e poi, dopo che il regista gli aveva detto “ma non ne possiamo parlare?” altre quattro volte.

Nella pancia di van Gogh, dopo l’assassinio vennero piantati due coltelli, uno dei quali tratteneva un documento di cinque pagine con minacce ai governi occidentali, agli ebrei e a Hirsi Ali, e la donna da allora iniziò a vivere sotto stretta protezione.

Da allora, il film è stato ritirato dalla proiezione dal suo produttore, Gijs van Vesterlaken, anche lui minacciato ripetutamente di morte, ma è comunque reperibile in Internet.

E’ sicuramente una delle persone che ammiro in assoluto, anche se conosco poco di lui, riesco a collegarmi con la sua persona.Pensare a quegli attimi in cui stava per morire e quelle sue parole “ma non ne possiamo parlare?” mi fanno venire i brividi, e un pò di rabbia.Tenace fino alla fine, non ha neppure cercato davanti a quella morte certa una via di fuga nel negare quello che ha fatto ma anzi ironicamente ha lottato fino alla fine.

Esempi del genere ne esistono davvero pochi, e sono poche le persone che se ne interessano.
Non sò le altre persone, ma tu Theo rimmarrai sempre nella mia vita come una persona che ha potuto darmi l’esempio giusto ed aiutarmi nelle mie scelte.

Addio e grazie Theo van Gogh.

Di seguito un parte del cortometraggio.

 

 

 

fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Theo_van_Gogh_%28regista%29

I commenti sono chiusi.