Un vero deputato, Leo Ryan

Leo Ryan è stato un vero deputato , un rappresentante del governo della California, ed ho avuto modo di conoscere la sua persona nel caso di Jim Jones ( il più grande suicidio di massa della storia) , dove fù ucciso tragicamente  svolgendo il suo Lavoro.
Personalmente lo ammiro, e nella realtà dove ci troviamo oggi, in particolare in Italia, è doveroso sapere che ci sono state persone che hanno rischiato la propria vita , e persa, per il bene di altre persone mentre qui i nostri ” rappresentanti al governo” rischiano il conto in banca(poverini).
Ma non voglio parlare neanche un pò del sudiciume della nostra società, non serve a nulla.
Preferisco invece assaporare le vere persone che hanno dato tanto per il mondo e noi tutti dobbiamo in qualche modo riconoscere loro per quello che hanno fatto, e dobbiamo oscurare quella massa di elite al governo che gioca con le nostre vite.

Una delle gesta che mi hanno fatto comprendere le qualità di Ryan è il modo con il quale effettuò una riforma delle prigioni di Folsom, l’istituto di pena che presenta le maggiori garanzie di sicurezza destinato ai delinquenti più incalliti.
Sembra assurdo ma lui capì che l’unico modo per conoscere i bisogni dei carcerati era quello di divenire lui stesso un carcerato.
Ryan nel 1970 trascorrese una settimana dietro le sbarre della prigione di Folsom.
Fu, come asserì in seguito, «l’esperienza più spaventosa della mia vita».
Era convinto che l’unico modo per realizzare una riforma delle prigioni consistesse, per un pubblico funzionario, nel constatare di persona, e dall’interno, come funzionasse il sistema carcerario, Ryan trascorse otto giorni in una cella di isolamento di tre metri per quattro nella prigione chiamata eufemisticamente «centro di riabilitazione». Aveva consentito che le guardie e i detenuti venissero posti al corrente delle sue visite in anticipo, e nei suoi incontri con i prigionieri era accompagnato dalle guardie carcerarie: esiste un confine fra il coraggio e la temerarietà, e Ryan non lo ha mai attraversato. Il deputato però trascorse il proprio tempo con i carcerati e venne accompagnato a Folsom ammanettato e con tanto di ferri ai piedi, in un furgone pieno di delinquenti incatenati.

Le avventure di Ryan suscitavano ondate di pubblicità. Tutto ciò contribuì a farlo passare nel 1972 dall’assemblea statale alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti quale deputato per l’undicesimo distretto della California, una vasta zona di cittadine che sorgevano nei sobborghi e di centri urbani minori estendendosi da San Francisco fino a metà strada lungo la penisola verso San Josè.
Una volta al Congresso, si fece ben presto la fama di solitario, di uomo più incline a seguire i propri istinti che non ad adeguarsi ciecamente alla linea di partito. «Era il tipo di persona che è disposta ad agire di propria iniziativa», osservò il rappresentante alla camera Pete Stark, un democratico di Oakland. «Non si poteva mai sapere con certezza, soltanto per il fatto che era un democratico, un liberale, o perché veniva dalla California, se si sarebbe comportato in un modo o nell’altro. Leo seguiva la propria strada.»
La tendenza a vedere le cose con i propri occhi lo trasformò in un instancabile viaggiatore le cui missioni alla scoperta della verità lo portarono in quasi tutti i continenti nel corso della sua permanenza al Congresso.
I suoi oppositori politici amano far notare che Ryan era uno dei membri della Camera che avevano viaggiato di più, ma le loro accuse di essersi dedicato a viaggi di piacere ebbero ben scarso peso nelle sue vittoriose rielezioni.
Ryan, che si era sposato due volte e due volte aveva divorziato, viveva da scapolo in una bella casa di città a un paio di chilometri di distanza dal Campidoglio di Washington. Aveva cinque figli: Christopher di ventinove anni, Shannon di ventisei, Patricia di venticinque, Kevin di ventitré ed Erin di ventuno.
Il suo rigido individualismo politico avrebbe potuto rovinare la carriera di qualsiasi uomo politico. Per esempio, sebbene fosse stato un insegnante, si oppose alle preferenze per gli insegnanti delle scuole pubbliche e appoggiò piani di finanziamento che avrebbero consentito ai genitori di far frequentare ai figli scuole private con il sussidio dello stato. Entrambe le soluzioni riguardavano opinioni strettamente personali e costarono a Ryan l’ostilità delle organizzazioni dei professori e di altri potenti gruppi sindacali nel suo distretto.
Nonostante i rapporti assai spesso tesi con il mondo dei sindacati, Ryan venne rieletto senza difficoltà nel 1974, nel 1976 e nel 1978, proprio pochi giorni prima del suo viaggio in Guyana.
Gli elettori di Ryan comprendevano la famiglia Hearst, e lui stesso si definì «rappresentante al Congresso di Patty Hearst», quando si rivolse ai funzionari del dipartimento della giustizia per caldeggiare la commutazione della pena inflitta alla ragazza che aveva partecipato alla rapina in una banca di San Francisco dopo essere stata sequestrata.Successivamente Ryan si occupò del caso del ” Tempo del popolo” dove perse la vita tragicamente vi metto il link per leggere l’articolo del caso.
(condividetelo almeno facciamo conosere cosa significa la parola polita,)

Post: TEMPIO DEL POPOLO

 

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